domenica 14 giugno 2009
martedì 26 maggio 2009
Carta d'identità digitale?
• 1988: In quel di palmi nasce un pazzo.
• 1992: In giovine età, solo quattro anni, viene a contatto con la mitica Commodore 64, tramite la mediazione del fratello maggiore.
• 1993: Solo un anno dopo la vecchia consolle viene sostituita dalla più nuova e moderna Amiga 600, figlia della vecchia Amiga 500. Dai giochi a cassette si passa al floppy disk.
• 1995: La Sony, nel dicembre del 1994, decide che è arrivato il momento di dare i natali alla mitica Playstation. Nei primi mesi del 1995 ci si rende conto di come l’era dei videogames sia cambiata. Dalle cassette, passando per i floppy, si arriva al Compact Disc. Questa nuova tecnologia permette di elaborare giochi più complessi, ampliando lo spessore della storia e della trama del gioco.
• 1998: Il primo computer, utilizzato soltanto per videogiochi, ormai non solo in floppy disk, ma per la gran parte in CD.
• 1999: Internet, dopo una quarantina d’anni d’oblio, viene riconosciuto come il mezzo di comunicazione del futuro. Solo dopo un anno dalla sua vera diffusione in Italia (1998), la rete giunge nella dimora di quel Palmi.
• 2003: Nel 2001 la Microsoft commercializza una nuova consolle – “X-Box”. La tecnologia, precedentemente già messa appunto dalla Sony, quella del Dvd della Playstation 2, viene utilizzata anche in questa nuova consolle. Il dvd dà possibilità, in quanto più spazioso in termini di memoria, di perfezionare la grafica, farla diventare quasi reale.
• 2005: Computer nuovo, vita nuova. Arriva anche, in concomitanza con il nuovo computer, più veloce e potente, una nuova tecnologia internet, la linea AdsL.
• 2007/2008: Si parte per l’università, con a tracolla il nuovo portatile. Primo corso con O. Massara, mi fa approfondire conoscenze che avevo incontrato precedentemente, senza tuttavia approfondirle. Breve collaborazione in EllebOro sotto la guida del folle Converso.
• 2008/2009: “Intensa” collaborazione con la redazione di Ambienti Digitali. Prima partecipazione attiva in EllebOro, poi creazione di Blog su piattaforma Blogspot.
martedì 19 maggio 2009
Ecco cosa accade..
Mi hanno detto che..
Su questo sono d'accordissimo. Anzi, sono fiero di esserlo.
Alcuni sostengono che pazzia è solo negatività, vorrei far presente però che alcuni personaggi illustri, sulla pazzia hanno scritto trattati, di notevole interesse.
Metto qui un estratto di una "baggianata" scritta da Erasmo da Rotterdam.
1 - LA PAZZIA LIBERA DAGLI AFFANNI -
Comunque di me parlino i mortali comunemente (e non ignoro quanta cattiva fama abbia la Follia fra i più folli) tuttavia io, io sola, dico, ecco ho il dono di rallegrare gli Dèi e gli uomini. Non appena mi sono presentata per parlare a questa numerosa assemblea, di colpo tutti i volti si sono illuminati di non so quale insolita ilarità. D'improvviso le vostre fronti si sono spianate, e mi avete applaudito con una risata così lieta e amichevole che tutti voi qui presenti, da qualunque parte mi giri, mi sembrate ebbri del nettare misto a nepènte degli Dèi d'Omero, mentre prima sedevate cupi e ansiosi come se foste tornati allora dall'antro di Trofonio. Appena mi avete notata, avete cambiato subito faccia, come di solito avviene quando il primo sole mostra alla terra il suo aureo splendore, o quando, dopo un crudo inverno, all'inizio della primavera, spirano i dolci venti di Favonio, e tutte le cose mutando di colpo aspetto assumono nuovi colori e tornano a vivere visibilmente un'altra giovinezza. Così col mio solo presentarmi sono riuscita a ottenere subito quello che oratori, peraltro insigni, ottengono a stento con lunga e lungamente meditata orazione.
Se vi interessa, ne dubito in vero (di fatti interessa poco anche me, l'ho messo solo a difesa di quello che la gente etichetta come mio stile di vita), basta scrivere su Google elogio alla follia, e ve lo andate a guardare.
domenica 17 maggio 2009
House - Tra Satira e Realtà
Mi prendo un attimo di tempo nello scrivere per riorganizzare le idee; effettivamente non ho ben chiaro neppure io dove voglia arrivare con questo intervento. Ma ho ben chiaro da cosa voglio partire e cosa voglio analizzare: credo sia già un inizio, no?
M'è capitato (e qui recito il mea culpa e chiedo scusa a tutti per la mia totale deviazione e perversione mentale nel prender come insegnamenti le sue parole) di pensare alle orazioni dell’Orazio, nel mentre commentava la funzione comunicativa del demenziale, serrando la morsa su quel simpatico trio di voci che è la Gialappa’s Band.
E in un attimo, nella testa, le informazioni tutte chiare, o confuse forse (non fa molta differenza, in entrambi i casi si va incontro ad una quantità fin troppo ampia di notizie). Quel trio di folli ha effettivamente messo su (parlo un po’ a vanvera in questo perché non ho idea se l’abbiano ideata loro) una serie satirica su quell’House di cui ci stiamo interessando da un po’ di tempo.
Inizialmente pensavo che il Gialappa’sHouse fosse una trasposizione contraria dell’House che conosciamo noi; una specie di anti House che riportasse, in sé, il contrario di tutto ciò che House rappresenta nel mondo della fiction. A poco a poco (e devo confessarvi che il poco a poco è stato veramente poco; questo intervento infatti nasce dalla “illucidità” di un momento) mi sono reso conto che potrebbe non essere così.
L’House Gialappassiano, in effetti, rappresenterebbe gli stessi caratteri dell’House della fiction, ma trasportando la sua personalità su casi comuni, semplici e reali. All’House della fiction capitano sempre casi difficili, al limite della possibilità reale; al GialappassHouse invece capitano solo casi comuni, da gente che si rompe un braccio a persone che prendono la scossa. Anzi, oserei dire, che l’House della satira è addirittura un’esaltazione dei caratteri dell’House della fiction.Quest’ultimo, spesso, rifiuta di guardare in faccia la realtà in favore di una sua tesi, a volte surreale, che in rarissimi casi, forse addirittura nulli, risulta errata. Ma tutto ciò, come detto un attimo fa, avviene sempre di fronte a casi difficilissimi. Il superHouse, chiamerò così quello della Gialappa’s per indicare l’esaltazione del “maniacale” modo di essere dell’House fictioniano, non fa altro che amplificare quei caratteri che contraddistinguono quest’ultimo, applicandoli poi su casi che potremmo definire “reali”.
E qui vorrei spostare adesso la riflessione su quella che era una delle nostre domande iniziali. House, il metodo House o semplicemente un medico simile ad House possono esistere nella vita reale, o ci si ridurrebbe ad una versione, logicamente meno demenziale, dell’House Gialappassiano?
Non ho ancora le idee chiare e vi chiedo scusa se sono stato poco chiaro, ma ho il vago sospetto che aprendo una discussione in questo senso, potremmo rintracciare una nuova chiave di lettura del nostro problema (che alla fine, dal mio punto di vista, non vogliamo risolvere, ma solo trovare più vie per analizzarlo).
E Splat! I miracoli del web! Non potevo non postarvi la prima puntata di Dottor House di mai dire Martedì. Le ho viste tutte e, devo dire, mi sono divertito.
TAKE IT EASY!
Baci e abbracci
Vostro Gianluca Foreman o_O